Storia di Gino .1 Con un
pattino solo
(prima
stesura a cura di Luigi Francia)
Gino
fu cresciuto da una contadina nelle Marche. Quindi il padre Guido lo
portò, dopo averlo riconosciuto, a San Pietro Vernotico da sua
madre la nonna Giovina Nervegna. A San Pietro Vernotico uno zio
Ercole Nervegna era proprietario di un oleificio. Il nonno Luigi
Francia era Cavaliere e lavorava presso il Ministero delle Finanze
come cassiere addetto alla cooperativa del lavoro. I Francia
abitavano a Ortona.
La
nonna Giovina e il nonno Luigi nel 1916 portarono con loro Gino a
Roma nel loro appartamento al quarto piano, in Viale Giulio Cesare n.
71, in una bella casa d'epoca della media borghesia con modanature e
basamento in travertino, senza camini e con il riscaldamento
garantito da un unico braciere a carbone al centro del soggiorno. Con
loro abitavano anche la zia Teresina e lo zio Aldo, che insegnò
a Gino il gioco degli scacchi. Poi la zia Teresina si trasferì
a Trastevere. Lì vicino abitava anche la sorella di nonna
Giovina, zia Vincenzina. Quando i nonni e i genitori di Walter zia
Ada e zio Vincenzo andavano a trovare zia Vincenzina con i nonni
Luigi e Giovina, Gino era accompagnato nel cinema che stava in fondo
a via Giulio Cesare al n. 229, dove poi venivano a riprenderlo. Viale
Giulio Cesare era ed è tuttora un bel viale, largo e con i
marciapiedi piastrellati, sui quali Gino amava andare con il suo
pattino (sì, ne aveva uno solo) che metteva al piede destro e
sul quale stava in difficile equilibrio dandosi la spinta con la
gamba sinistra. I pattini facevano molto rumore scorrendo sulle
piastrelle.
La
nonna Giovina lo accompagnava tutti i giorni insieme con Walter che
era suo coetaneo essendo nato il 5 ottobre 1911, alla Scuola
elementare “Luigi Pianciani” presso il collegio dei Frati Minimi
Francesi in Piazza del Risorgimento, 46,
alla fine di Via Catone e Via Cola di Rienzo. Walter era bravo ed era
avanti di due anni.
Percorrevano
insieme viale Giulio Cesare e poi a destra tutta la Via Ottaviano. Si
fermavano in un caffé alla fine di Via Ottaviano dove nonna
Giovina comperava loro una pizzetta al pomodoro calda al costo di 5
centesimi. La nonna prima di uscire di casa li riforniva anche di
dolcetti che faceva da sola con un piccolo fornetto (in cucina
c'erano tre fornelli a carbone). Dopo la quinta elementare Gino fu
iscritto alla scuola di avviamento commerciale in via Merulana
dove ebbe come insegnante di fisica nientemeno che Enrico Fermi. Il
babbo ricorda il suo insegnante di matematica, prof. Giorgio. A Gino
piaceva nomolto la matematica e la fisica.
Nel
1925 il padre Guido acquistò con la madre Teresa un villino in
via Lesina, poi via Nemorense
Il
signor Bordini aveva il villino più bello, sull'angolo ed
aveva anche un terrazzo con il giardino, dove cresceva una magnolia.
Nel
villino di via Nemorense il nonno Guido aveva piantato le viti e
l'uva cresceva su un terreno di m. 11 per 5.
La
camera da letto di Gino dava sul terrazzo.
Il
servizio militare a 21 anni (1932) lo fa nella Guardia di Finanza a
Predazzo in provincia di Verona in montagna, dove spesso gli
facevano portare il treppiede della mitragliatrice, molto pesante..
Lì ricorda il suo capitano Terranova della XIII Legione e il
Colonnello Galimberti di Latina, che gli veniva descritta come
cittadina molto bella.. Si iscrive poi alla scuola di allievo
ufficiale a Verona ma non la supera. Viene quindi comandato a Mestre
a guardia del porto e poi nel 1934 a MIlano.
Milano, 22 dicembre 2012